Cenni biografici e Contesto
Matteo Donataccio, dai compaesani conosciuto col vezzeggiativo Teuccio, nasce a Cagnano Varano (FG) il 17 agosto 1951, da Domenico, insegnante, e Nunzia Ferrante, donna dedita alla famiglia. Consegue la maturità classica al liceo di San Severo con esiti brillanti.
Negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza frequenta la Chiesa, appropriandosi degli insegnamenti del Vangelo. Partecipa, quindi, con altri giovani alle iniziative della G.S. (gioventù studentesca) e della parrocchia, che prevedono letture evangeliche, compiete serali, visite agli ammalati, intrattenimento con i bambini, campiscuola.
A cavallo degli anni Sessanta-Settanta il contesto di Cagnano Varano è ancora molto povero dal punto di vista culturale, sociale ed economico. Per contrastare la miseria, diverse famiglie fanno le valigie, lasciando i piccoli presso i nonni. La gioventù studentesca, guidata dai sacerdoti anziani don Angelo Pasquarelli e don Carmine Jaconeta, e dai giovani don Antonilo Criscuoli e don Francesco Granatiero, cerca di sopperire all’assenza di welfare state, organizzando e realizzando con i giovani esperienze utili per se stessi e per gli altri, giacché a prendersi cura degli altri ci si guadagna.
Seguono gli anni dell’università e Teuccio lascia Cagnano per frequentare la facoltà di Medicina presso a Sapienza (Roma). Nel 1976 si laurea in medicina e chirurgia, con lode. Esercita oltre 25 anni nella divisione di chirurgia dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, Opera di San Pio. Nel frattempo, in qualità di presidente pro tempore e socio della “Fratres”, promuove la campagna di sensibilizzazione verso la donazione di sangue e di organi.
Dal 1991 si dedica alla attività di trapianto di fegato, sulla base di un progetto
ideato in seno all’Ospedale di San Giovanni Rotondo, che però non si realizza. Segue, quindi, un “Leader Transplant Training” di tre anni presso l’Università Cattolica di Lovanio, in Bruxelles. Nel 2002 dopo un rapido passaggio nel centro trapianti di fegato di Pisa, il dottor Donataccio si trasferisce a Verona, dove dà inizio al Trapianto di Fegato presso l’OCM in Borgo Trento. Partecipa, nel contempo, all’attività didattica dell’Università di Verona in qualità di professore a contratto per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia.
Il dottor Donataccio ha, pertanto, alle spalle esperienze positive realizzate in Italia e all’estero. Chirurgo del trapianto, gli si riconosce
una tecnica innovativa: una sola incisione sotto il margine della costola a destra
anziché una molto più ampia bilaterale con piegamento centrale verso il torace. Egli avrebbe, inoltre, concorso a colmare un vuoto nel complesso ospedaliero di Verona, a partire dal 21 dicembre 2002, allorché, grazie all’iniziativa del primario, prof. Cordiano, effettua il primo trapianto. Al 6 marzo 2008 risultano eseguiti 94 trapianti, con esiti positivi, superando la media europea.
Col tempo aumentano i trapianti e i donatori (in ogni caso mai sufficienti!), anche grazie al contributo della Fenice (Associazione Trapiantati di Fegato Verona), costituita da specialisti e persone “rinate” a seguito dell’intervento di trapianto. Tra i soci fondatori è Anna Savioli, trapiantata a Bruxelles dal dr Donataccio, cui l’associazione è molto riconoscente, dato che in sostanza su di lui gravita il centro trapianti.